Che cosa dice e che cosa chiede il Sinodo Minore... - 26 aprile 2018

Giovedì 26 aprile 2018 ore 21.00 in oratorio
Incontro del Consiglio Pastorale della parrocchia

CHE COSA DICE E CHE COSA CHIEDE IL SINODO MINORE
ALLA NOSTRA PARROCCHIA?

La nostra Chiesa diocesana sta facendo il “Sinodo minore, Chiesa dalle genti”
Già ne abbiamo parlato nel nostro Consiglio Pastorale e abbiamo cercato di lasciarci interrogare.
È un avvenimento che non può lasciarci indifferenti, non può passare inosservato, come se non riguardasse la nostra parrocchia.
Sul nostro territorio non abbiamo una presenza rilevante di immigrati, ma il Sinodo minore ci interroga ugualmente in profondità; ci domanda quale volto dare oggi alla nostra parrocchia perché sia una comunità presente nella storia, sul territorio, capace di annunciare il Vangelo oggi, di parlare alle persone oggi un linguaggio evangelico comprensibile, essere cioè una chiesa dalle porte aperte e nello stesso tempo capace di accompagnare la vita di fede delle persone?

Ci diceva il cardinal Martini nella lettera pastorale “Ripartiamo da Dio:
Dobbiamo essere una Chiesa come la grande rete del Vangelo di Matteo 13,47-50 che raccoglie ogni genere di pesci; o come il grande albero presso cui nidificano a loro vantaggio molte specie di uccelli (Mt. 13,31-32).
Una Chiesa sotto il primato di Dio Padre universale che sente  il dovere di essere ospitale, paziente, longanime, lungimirante. Una Chiesa che non si arroga il giudizio definitivo sulle persone e sulla storia.
La Chiesa deve essere come una grande città le cui porte non devono essere chiuse a nessuno che chieda sinceramente asilo …..
            Vorrei davvero un Chiesa ospitale, ma nello stesso tempo non vorrei si creassero confusioni rispetto alla verità del Vangelo…La Chiesa è cammino da massa a popolo dell’Alleanza: in questo cammino c’è chi è più avanti e chi è più indietro, chi si muove solo ora e chi si stanca ,

  • Come la nostra Chiesa si rispecchia in queste parole?
  • Quale è l’immagine della nostra Chiesa?
  • Cosa vuol dire essere una Chiesa ospitale e nello stesso tempo non creare confusioni rispetto al Vangelo?

Il Sinodo Minore ci invita a dare un volto missionario alla nostra chiesa.
            Concretamente vuol dire obbedire al mandato missionario di Gesù:
andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e della Spirito santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato (Mt. 28,19-20)
Il Sinodo ci invita a tradurre concretamente queste parole.
Facciamo allora una verifica lasciandoci guidare dalla parola di Papa Francesco dell’”Evanglii gaudium”.
È una parola che traccia una strada.

1. Una chiesa in uscita
            Tutti siamo chiamati a una nuova uscita missionaria.
Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede …
Occorre uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie…
La gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria
La gioia del Vangelo non può escludere nessuno   ( Parola di Papa Francesco)

  • Che cosa vuol dire concretamente un’uscita missionaria per la nostra parrocchia?
  • Che cosa domanda alla nostra parrocchia?
  • C’è nella nostra parrocchia una gioia missionaria?

2. Una Chiesa che prende l’iniziativa
            La Chiesa in uscita è una comunità che prende l’iniziativa dove le persone si lasciano coinvolgere, accompagnano, si giocano in prima persona …
Bisogna essere una Chiesa che, come Gesù, fa il primo passo, prende l’iniziativa, cerca di incontrare, va ai crocicchi delle strade, crea relazioni, invita a entrare ( Mt. 22)
Dobbiamo osare un po’ di più a prendere l’iniziativa … e accompagnare il cammino in tutti i suoi processi, per quanto duri e prolungati possono essere ….
Nella parabola del seminatore ( Mt. 13,18) il contadino si prende cura del grano e non perde la pace a causa della zizzania e quando vede spuntare la zizzania in mezzo al grano, non ha reazioni lamentose, né allarmiste.  (Parola di Papa Francesco)

  • Come far crescere una Chiesa che prende iniziativa?
  • Come far crescere gli atteggiamenti positividel prendersi cura, dell’accompagnare?
  • Come eliminare il lamento e gli atteggiamenti negativi che spesso sono presenti?
  • Come sono i cammini e i momenti di formazione nella nostra comunità?

3. Occorre un rinnovamento pastorale
            La Chiesa deve approfondire la coscienza di se stessa … deve coltivare il desiderio di confrontare l’immagine ideale della Chiesa, quale Gesù vide, volle, amò, come sua sposa ( Ef, 5,27) e la nostra Chiesa oggi. … La Chiesa è chiamata a una continua riforma… ci sono strutture ecclesiali che possono arrivare a condizionare un dinamismo evangelizzatore … le buone strutture servono quando c’è una vita che le anima, le sostiene e le giudica …..
La parrocchia è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa.
La parrocchia è una comunità che deve essere vicina alla gente  ( Parola di Papa Francesco)

  • Quale rinnovamento domanda la nostra Comunità parrocchiale per essere una Chiesa vicina alla gente, che annuncia il Vangelo? Quale riforma?
  • Cosa possiamo dire sulle strutture della nostra parrocchia?
  • Come è l’annuncio della Parola nella nostra parrocchia?

4. Essere audaci e creativi
            La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Occorre essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile i metodi evangelizzatori della parrocchia.
L’importante è non camminare da soli.
È necessario essere in sintonia con la Diocesi, con la Chiesa decanale …
Nella parrocchia sono importanti gli organismi di partecipazione: il Consiglio Pastorale e la comunità educante i cui obiettivi non saranno principalmente l’organizzazione ecclesiale, bensì il sogno missionario di arrivare a tutti.
La Chiesa deve arrivare a tutti, senza eccezioni, ma chi dovrebbe privilegiare?
Quando si legge il Vangelo si incontra un orientamento molto chiaro: non tanto gli amici e vicini ricchi, bensì soprattutto i poveri e gli infermi, coloro che spesso sono disprezzati e dimenticati, coloro che non hanno da ricambiarti ( Lc. 14,14)
Oggi e sempre i poveri sono i destinatari privilegiati del Vangelo ( Parola di Papa Francesco)

  • Sarebbe bello e importante fare una verifica sul lavoro che il Consiglio Pastorale e la comunità educante ha fatto e sta facendo
  • Quale attenzione c’è e quale posto hanno i poveri nella nostra parrocchia?

Una conclusione
            Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo.
Preferisco una Chiesa accidentata, ferita sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze……
Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di vita.
Più che la paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta; “voi stessi date loro da mangiare” ( Mc. 6,37) ( Parola di Papa Francesco)

N.B. tutti questi testi sono stati tratti dall’esortazione “Evangelli gaudium” di Papa Francesco